Palazzo Duchi di Santo Stefano
Il Palazzo dei Duchi di Santo Stefano si trova nei pressi di Porta Catania ed è considerato oggi come uno degli esempi di architettura normanna che meglio si sono conservati a Taormina.
Costruito tra la metà del XIII secolo e l'inizio del XIV, l'edificio era parte integrante della cinta muraria medievale del centro taorminese.
Nel palazzo sono facilmente individuabili le caratteristiche edilizie del Medioevo siciliano, che consistono in una mescolanza di stili, dal gotico al normanno dal catalano all'arabo.
Il monumento si affaccia su un piccolo ma suggestivo giardino, ricco di piante e palmizi e nel quale si può trovare ancora oggi un piccolo pozzo per la raccolta dell'acqua piovana. Da qui si può gia notare la struttura del palazzo, realizzato interamente in pietra e che mostra dei grandi blocchi squadrati nella parte inferiore. Al primo piano si susseguono una serie di bifore molto semplici ma molto eleganti. Molto più complesse e pregevoli sono le bifore che si trovano al secondo piano. Queste infatti presentano degli archi trilobati, cioè una sorta di merletto a tre lobi a destra e a sinistra della colonna. Sotto l'arco a sesto acuto troviamo un rosone al cui interno è inscritta una stella a sei punte. La vera particolarità del monumento è comunque data dalla cornice bicroma che si trova nella sommità dell'edificio.
Questo palazzo fu la residenza della famiglia dei De Spuches, principi di Galati, duchi di S. Stefano, venuti a Taormina dalla Spagna.
Durante i bombardamenti del 9 luglio 1943 il Palazzo venne quasi interamente distrutto e ricostruito poi a cura della Sovrintendenza alle Belle Arti di Catania secondo lo stile e la configurazione originali.
L'edificio è oggi sede della Fondazione G. Mazzullo. Numerose opere dell'artista di Graniti sono esposte nel giardino e nei tre piani del palazzo.